Ogni giorno archiviamo all’interno del nostro computer migliaia di dati di ogni tipologia, infatti, nell’hard disk possiamo memorizzare fotografie, video, documenti di testo, fogli elettronici, programmi e tanti altri tipi di contenuti che ci consentono di svolgere le attività quotidiane: che siano per lavoro o semplice svago.
Tuttavia i computer ( desktop o notebook), come qualsiasi altro dispositivo, possono danneggiarsi e smettere di funzionare da un momento all’altro o, nel peggiore dei casi, possono danneggiarsi in maniera irreversibile in seguito a un urto, il contatto con i liquidi o l’esposizione al caldo o freddo eccessivo: quindi, cosa fare per recuperare i file contenuti in un computer qualora dovesse smettere di funzionare?
Nel momento in cui il malfunzionamento è legato a problemi software come virus o cancellazioni accidentali, non resta che provare alcuni software come Recuva, MiniTool Partition Recovery o TestDisk suggeriti all’interno della guida per recuperare i file cancellati su MelaRumors, che risultano essere piuttosto efficaci nell’effettuare l’analisi del disco e il ripristino dei file persi o eliminati, oltre alla loro estrema semplicità d’uso.
Ma qualora il problema dovesse dipendere da una causa hardware, e quindi il computer non si accende, lo schermo è rotto o la tastiera non funziona, dovrai armarci di alcuni attrezzi e procedere all’estrazione dell’hard disk per poi continuare con il collegamento su un altro computer funzionante per estrarre i dati.
Innanzitutto, acquista un box da SATA/IDE a USB da 2.5″ pollici o 3.5″ pollici a seconda dell’hard disk contenuto nel tuo computer (sono disponibili su Amazon a poche decine di euro) e successivamente, procurarti alcuni cacciavite necessari per aprire il case (nel caso di un desktop) o rimuovere i coperchi (nel caso dei notebook) e raggiungere il disco fisso installato nel computer.
Rimosso il disco, dovrai montarlo nel box/adattatore suggerito precedentemente così potrai connetterlo tramite USB ad un computer funzionante ed esplorare il contenuto del disco: puoi usare Esplora risorse o il Finder per visualizzare tutti i dati (inclusi quelli del sistema operativo) ed eventualmente fare una copia di backup in un altro disco esterno, su un servizio di cloud, chiavetta USB o nel computer che stai utilizzando.
Sebbene possa sembrare un’operazione complicata, è abbastanza semplice e se possiedi gli attrezzi giusti, impiegherai davvero pochi minuti: ovviamente, presta molta attenzione mentre operi all’interno del computer e assicurati di scollegare ogni fonte di alimentazione prima di iniziare a smontarlo.
Nel momento in cui, il collegamento al computer non dovesse concludersi correttamente e il disco non viene riconosciuto oppure risulta essere vuoto, ricorri ai software di recupero dati indicati sopra o fai una ricerca su Google trovandone altri adatti: trattandosi di programmi piuttosto complessi e, in molti casi, in grado di salvarci da spiacevoli inconvenienti, molto spesso sono a pagamento.
Se il disco emette rumori ripetuti ciclicamente, bip o rallenta drasticamente il computer dopo il collegamento, potrebbero esserci dei problemi piuttosto seri che interessano direttamente alcune delle sue componenti (come le testine o la scheda logica). In questo caso, ci sarà ben poco da fare da parte tua e dovrai necessariamente rivolgerti ad un centro di recupero dati che potrà occuparsi della riparazione del disco e il ripristino dei file contenuti: operazione non sempre garantita e con costi di intervento piuttosto elevati, che potrebbero superare le diverse migliaia di euro. Le stesse aziende, inoltre, sono spesso in grado di recuperare i dati dagli smartphone e tablet o da schede di memoria.