Ci sono aspetti della produzione di massa che sono talmente complessi da sembrare sfuggire da qualsiasi logica legata al pensiero di chi non vive a diretto contatto con realtà industriali complesse.
Uno di questi è legato alla produzione di elevate quantità di prodotti sviluppati di continuo a velocità vertiginose.
In Italia siamo abituati a dimensioni aziendali tutto sommato ridotte. Il nostro paese, infatti, è caratterizzato principalmente da piccole e medie imprese, la maggior parte delle quali, però, lavora in qualità di terzista o di fornitore di imprese di grandi o grandissime dimensioni.
Proprio queste grosse realtà aziendali (spesso e volentieri costole di multinazionali residenti in Italia o addirittura direttamente residenti all’estero) sono al centro di una rivoluzione positiva che sta avvenendo all’interno di queste piccole e medie realtà industriali o artigianali italiane.
La produzione di elevate quantità di prodotti, infatti, è dovuta non solo ad un continuo e prospero mutamento delle tecnologie (si dice che gli uffici tecnici delle industrie abbiano in mano e secretati progetti da qui a diversi anni avanti) ma anche all’aiuto notevole che le piccole e medie imprese, grazie alle loro produzioni flessibili, riescono ad apportare alle linee produttive aziendali.
Grandi aziende e business intelligence
Le grandi imprese devono essere fortemente produttive. È inutile negarlo. Ogni scarto o fermo linea causato da un problema di qualità o di mancanza di materiale è un danno notevole ad un’impresa che impiega, quando sono pochi, un migliaio di dipendenti ogni turno di lavoro.
A maggior ragione le aziende che producono apparecchiature elettroniche. Basti pensare ad un colosso dell’IT come potrebbero essere Apple o HP. I costi industriali di queste aziende non potrebbero sostenere fermi linea o errori nel processo produttivo.
Per questo motivo la business intelligence ha creato e consolidato pratiche di produzione integrate nel sistema aziendale che permettono l’eliminazione degli sprechi (di tempo, di materiale, di viaggi a vuoto tra le aree di lavoro) e una maggiore produttività del personale. La Lean Manufacturing coniata più di quarant’anni fa dal colosso giapponese Toyota è ancora una reaòltà in aziende di grosse dimensioni le quali applicano a pieno la metodologia per ottenere notevoli risparmi di tempo e quindi di denaro.
Nulla deve essere lasciato al caso in realtà come queste di grandi dimensioni che stanno vivendo una sorta di nuova rivoluzione. In esse, infatti, soprattutto quelle del comparto elettronico (ma la stessa situazione vivono anche quelle del comparto automotive) le linee di produzione sono, in realtà di solo puro assemblaggio. Tutte le parti, semilavorati compresi, infatti, arrivano da una catena di fornitura esterna di pregio che costituisce una delle ricchezze dell’azienda.
I piccoli produttori come valore aziendale
Sono moltissimi i piccoli produttori nel mondo. Si tratta di aziende che operano nei settori più vari e differenti. In ragione delle loro piccole dimensioni esse sono in grado di sviluppare piccoli, medi e grandi lotti, in un investimento continuo di risorse economiche e umane. La tendenza, anche per questi produttori, è quella di puntare a più mercati (soprattutto in ottica internazionale), mostrando controlli di qualità in linea di notevole interesse, velocità di produzione e ascolto costante della cosiddetta Voice of Customer (la voce del cliente).
In ambito elettronico le aziende che si occupano di montaggio delle schede elettroniche in grandi e piccoli lotti, sono un vero e proprio tesoro da tenere in considerazione. La tecnologia che sta dietro ad aziende di questo tipo, infatti, è costantemente in evoluzione e il lavoro prodotto è di una qualità eccelsa. La produzione di schede, infatti, è ancora tra i business dei fornitori di semilavorati uno di quelli più utilizzati dalle grosse aziende produttrici di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Costruire ed assemblare schede, infatti, comporta notevoli investimenti in attrezzature: dalle macchine pick and place sempre più veloci e precise, ad attrezzature di test per verificare non solo l’assenza di cortocircuiti o la correttezza dei collegamenti, ma anche per verificare l’effettiva dispersione di calore o l’assenza di interferenze RF, le aziende che si occupano di montaggio di schede elettroniche costituiscono non solo un tesoro per le grandi aziende che vi si appoggiano, ma anche per l’intero tessuto industriali del paese, perchè comprendono alta capacità costruttiva, elevato know how tecnico e un sempre minore impatto ambientale, per un lavoro che sta diventando sempre più sostenibile.