Avete mai sentito parlare della riflessologia plantare? Si tratta di una tecnica che utilizza il massaggio su alcuni punti del piede per decongestionare, per aiutare a liberarsi dallo stress e migliorare l’equilibrio del corpo.
La riflessologia plantare è una tecnica molto antica, che deriva dalla medicina orientale, e che si basa sulla riflessologia che, premettiamo, non è riconosciuta dalla scienza. Questa tecnica mira a ristabilire l’equilibrio energetico del corpo per mezzo della stimolazione e della compressione di alcuni punti specifici del piede i quali sarebbero in relazione con alcuni organi e apparati del corpo. In sostanza, per la riflessologia plantare, i piedi sarebbero una ‘mappa’ dove ogni punto è correlato con alcuni organi del corpo. La stimolazione diretta del piede per mezzo di tecniche di massaggio consentirebbe di agire direttamente sull’organo o apparato interessato, in modo da migliorare le condizioni di alcune patologie come per esempio dolori, malattie e squilibri generici nel corpo.
La riflessologia plantare è fatta risalire all’antichità, in particolare all’Oriente, anche se ci sono testimonianze che lasciano credere che questa tecnica fosse diffusa in diverse parti del mondo. Nel Novecento la riflessologia plantare ottiene una nuova vita e linfa grazie ad un medico statunitense, che lo studia e che diffonde questa tecnica, fino a che Eunice Ingham, fisioterapista, non getta le basi della riflessoterapia moderna. Oggi come oggi di riflessiologia si occupano soprattutto alcuni centri sul territorio italiano, nella maggior parte dei casi centri benessere o case di bellezza dove è possibile, assieme al massaggio, anche affrontare una seduta di riflessologia.
Chi se ne occupa
Della riflessologia plantare si occupa una figura, che è quella del riflessologo plantare, che richiede una formazione ad hoc.
In particolare ci sono diversi istituti che consentono di poter ottenere un diploma-attestato che certifica le conoscenze e le competenze nel campo della riflessologia plantare. Non si tratta di una laurea, ma di una professione che in un certo senso potremmo equiparare a quella del massaggiatore, non a caso molti riflessologi sono anche e soprattutto massaggiatori che hanno seguito particolari corsi di formazione e di specializzazione in questo settore.
Prima è necessario aver frequentato un corso di massaggio professionale e quindi ci si specializza nel settore della riflessologia plantare, soprattutto studiando materie come quella dell’energetica cinese, l’anatomia e la fisiologia per conoscere al meglio il corpo umano, e la psicosomatica.
Queste tecniche si basano sull’idea che il corpo malato sia un corpo senza equilibrio e la riflessologia plantare serve appunto a riportare l’equilibrio nell’organismo.
Perché diventare riflessologo plantare? Sempre più persone oggi scelgono di trattare alcuni piccoli disturbi fisici e non solo con tecniche che non sono riconosciute dalla scienza. Il riflessologo plantare può avere opportunità di lavorare in un suo studio professionale ma anche all’interno di strutture turistiche, di terme, centri benessere e di bellezza, Spa, hotel e crociere. Insomma si tratta di un titolo di studio che, se unito a quello di massaggiatore professionista, consente di poter aprire diversi sbocchi professionali anche interessanti.
Come si svolge la seduta di riflessologia plantare
Una seduta di riflessologia plantare può avere una durata di circa 45 minuti/un’ora a seconda dei casi, e il riflessologo utilizza alcune tecniche e manovre durante il trattamento individuando le zone che possono essere trattate per avere un influsso sulla parte del corpo malata o squilibrata. In generale la riflessologia plantare viene usata per trattare problemi di poco rilievo come per esempio congestione, infiammazione e via dicendo.
Il numero di sedute necessarie per poter ottenere l’effetto desiderato varia a seconda del tipo di problema del paziente e della sua gravità.